Francesca Strino, nata a Napoli nel 1979, emerge come un’affermata artista capace di fondere maestria tecnica e profondità concettuale nel suo lavoro. Il suo percorso artistico ha radici profonde nel contesto familiare, essendo figlia d’arte e avendo trascorso gli anni formativi immersa nell’ambiente artistico del padre, un rinomato pittore campano. Dopo aver intrapreso gli studi al Liceo Artistico, Francesca si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Napoli, sotto la guida del Prof. G. Di Fiore, il cui insegnamento ha contribuito a plasmare la sua sensibilità artistica.
Sebbene abbia ricevuto riconoscimenti sia per la scultura che per la pittura, è quest’ultima che ha prevalso nella sua espressività. Francesco Bellofatto, giornalista e docente universitario, offre un’analisi eloquente del suo operato, descrivendo il suo approccio artistico come un “passaggio intermedio che coagula e sintetizza in arte il senso della vita”. Per Strino, l’atto creativo diventa un viaggio che va oltre la mera realizzazione tecnica, un’esplorazione multiforme che abbraccia dimensioni dimensionali, artistiche, materiche e semantiche.
Il suo stile artistico è caratterizzato da un’attenta attenzione all’anatomia e all’armonia delle forme, unite a un perfezionismo tecnico che trasforma la rappresentazione pittorica della realtà in una forma di vita sulla tela stessa. Strino utilizza l’illusione del realismo per trasformare i suoi dipinti in opere tridimensionali attraverso la tecnica dell’alto rilievo, coinvolgendo gli osservatori in un’esperienza tattile e sensoriale che va al di là della semplice osservazione visiva.
Ma la sua arte non si ferma alla superficie delle opere; essa penetra nelle profondità dell’animo umano, esplorando la complessità dei soggetti ritratti e offrendo agli spettatori l’opportunità di immergersi in narrazioni ricche di significato e emozione. Attraverso il ritratto, Strino inizia un viaggio di indagine sulle persone, sciogliendole nelle loro componenti fisiche e consegnando alla percezione dell’osservatore l’elaborazione di una storia che va oltre la dimensione pittorica.
La sua opera si distingue per la capacità di creare un dialogo vivo e vibrante tra l’artista, l’opera e lo spettatore, sfidando i canoni convenzionali dell’arte e aprendo nuove prospettive di interpretazione e partecipazione. Strino non si limita alla pittura; il suo lavoro abbraccia una pluralità di significati e visioni che il critico o il semplice spettatore sono liberi di esplorare e interpretare a proprio piacimento.
Il suo approccio all’arte si nutre di una profonda sensibilità romantica e di una visione magica e misteriosa della natura, che si traduce in opere ricche di trasfigurazioni e metamorfosi. L’aurora boreale diventa una donna, le comete nascono da un bacio tra un uomo e una donna, mentre gli animali rivelano una sorprendente anima umana. In questo modo, l’opera di Strino esce dalla sua bidimensionalità per acquisire una dimensione tridimensionale, diventando un palcoscenico vivente in cui si svolge una rappresentazione straordinaria della vita e della natura umana.
Il percorso artistico di Francesca Strino si prospetta come un viaggio affascinante e ricco di sorprese, in continua evoluzione e aperto a nuove sperimentazioni. Le sue opere non sono solo dipinti o sculture, ma vere e proprie esperienze sensoriali e emotive che invitano gli osservatori a esplorare i confini della propria percezione e a interrogarsi sulla natura stessa dell’arte e dell’esistenza umana.
Comments