Ornella Vanoni nel segno di Cino Angioni — un omaggio dal Casino delle Muse
- ilcasinodellemuse

- 22 nov
- Tempo di lettura: 2 min
Ieri il mondo della musica italiana ha perso una voce che ha attraversato epoche e sentimenti: Ornella Vanoni è scomparsa all’età di 91 anni. Alla Galleria Il Casino delle Muse abbiamo sentito il desiderio di accogliere questa perdita con un gesto semplice e intimo, un ponte tra canto e immagine. L’opera scelta per questo omaggio è Donna che fuma, un disegno dipinto su carta appartenente alla serie Portrait di Cino Angioni: un ritratto di Ornella che, nella sua apparente immediatezza, custodisce molte delle stesse qualità che hanno reso la carriera di Vanoni così memorabile — ironia, malinconia, forza e una sottile eleganza.

Ornella Vanoni ha attraversato oltre sei decenni di musica italiana con una voce capace di adattarsi e reinventarsi. Dalla canzone d’autore al jazz, dalla bossa nova alle collaborazioni con autori e musicisti di primo piano, la sua carriera è stata un continuo dialogo tra sperimentazione e tradizione. La sua capacità di raccontare l’umano — le emozioni più delicate e quelle più feroci — l’ha resa non soltanto una cantante, ma una testimone del tempo. Celebri interpreti e brani che hanno segnato la cultura italiana portano la sua impronta: una presenza discreta e potente, capace di trasformare il verso in racconto e la melodia in memoria.

L’opera, misura 42x29 cm e appartiene alla serie Portrait, dove Angioni ritrae uomini, donne e animali con una cifra che fonde immediatezza figurativa e un’intensa carica emotiva. Il ritratto di una donna che fuma evoca la stessa ambivalenza che spesso troviamo nelle canzoni di Vanoni: gesto quotidiano e carico di storia, gesto che può essere malinconico o provocatorio, intimo o esibito. È un’immagine che invita lo spettatore a fermarsi, a riconoscere nel volto l’eco di un’esistenza complessa, fatta di contraddizioni e verità. In parallelo, la carriera di Ornella era fatta di scelte coraggiose, collaborazioni sorprendenti e di una capacità di restare autentica pur attraversando mode e decenni.
Alla Galleria Casino delle Muse riteniamo che l’arte visiva e la musica possano parlarsi con naturalezza; il nostro omaggio vuole essere proprio questo: un momento di riflessione, rispetto e celebrazione. Chi visiterà la mostra potrà osservare come Angioni costruisce personaggi che, pur nella loro singolarità, parlano di umanità condivisa — proprio come la voce di Vanoni ha parlato e continua a parlare al cuore degli ascoltatori. L’opera diventa così una piccola memoria tangibile: un modo per conservare un frammento di quella sensibilità che Ornella ha saputo donare.
Concludiamo invitando amici e appassionati a visitare la Galleria Casino delle Muse per vedere Donna che fuma e le altre opere della serie Portrait. È un’occasione per fermarsi, ricordare e lasciarsi attraversare dalla commozione che nasce dall’incontro tra arti diverse. Un omaggio sobrio, necessario, dedicato a una voce che resterà con noi.




