Siamo entusiasti di annunciare l’evento “Il Ritratto Ironico: L’arte di Cino Angioni”, che si terrà venerdì 04 ottobre presso la galleria “Il Casino delle Muse”, situata in via XII Gennaio, 11 – 90141 Palermo, con apertura dalle ore 18:00. Nato a Cagliari nel 1967, Angioni ha sapientemente intrecciato la sua carriera di musicista rock alternativo con la sua passione per le arti visive, creando un corpus di opere che affrontano temi universali con una personalità distintiva. Questa esposizione palermitana rappresenta un’importante tappa nella carriera di Angioni, continuando a suscitare ammirazione e interesse a livello nazionale e internazionale. Avventurandovi nel suo mondo, avrete l’opportunità di scoprire perché Angioni è considerato uno degli artisti più intriganti e originali del panorama contemporaneo. Con la sua straordinaria capacità di catturare l’essenza della condizione umana in tutta la sua complessità, Angioni invita lo spettatore a riflettere e immergersi in un caleidoscopio di emozioni attraverso le sue opere vibranti.
“La mostra - commenta il critico d'arte Giuseppe Carli - offre un’opportunità unica di immergersi nel mondo ricco e complesso di Angioni, attraverso una selezione di opere che abbracciano la sua cifra stilistica unica. I personaggi che popolano le sue tele sono un caleidoscopio di emozioni umane: dalla solitudine all’ironia, dal dramma alla malinconia. Angioni cattura l’essenza di questi stati d’animo con maestria, creando ritratti vibranti che invitano lo spettatore a esplorare la propria interiorità. Uno dei tratti distintivi del lavoro di Angioni è l’uso audace e innovativo della tecnica mista. Mescolando pastelli ad olio, matite, gessetti e pitture acriliche e ad olio, l’artista crea una texture ricca e stratificata che aggiunge profondità e complessità alle sue opere. Tuttavia, è il suo “tocco finale” - il graffio deciso con punteruoli, taglierine e lame - che conferisce alle sue creazioni un’energia unica e un senso di movimento. Tra le opere esposte - conclude Giuseppe Carli - emergono figure di uomini soli, preti ubriachi, donne annoiate, cani randagi, avidi banchieri e suore di clausura, tutti condividendo un senso di isolamento e disorientamento. Tuttavia, nonostante la loro solitudine, questi personaggi emanano una forza vitale che li rende irresistibilmente umani e universali.”
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